
Come si possono classificare i legnami?
29 Luglio 2023Qual è la differenza tra legno tenero e duro?
Il legno è uno tra i materiali più apprezzati in ambito edile in virtù della sua notevole versatilità e della sua bellezza. Adottato all’esterno e all’interno delle abitazioni, il legno fornisce per di più una piacevole sensazione di calore, rendendo gli spazi più confortevoli e accoglienti.
Non vanno inoltre dimenticate le sue caratteristiche tecniche, in primis la sua capacità di fornire un ottimo isolamento termico così da permettere di contrastare e dispersioni di calore in inverno e quelle di frescura nei mesi estivi. Il legno contribuisce quindi non solo a creare un microclima ideale tra le mura delle nostre abitazioni, ma anche a ridurre sensibilmente gli sprechi energetici, con un chiaro impatto positivo sia sotto il profilo della sostenibilità ambientale sia in termini di economia domestica.
A disposizione di tutti noi vi è un ampio ventaglio di essenze lignee. In questo articolo approfondiremo in particolar modo la differenza tra legno tenero e duro. Conosceremo inoltre le principali caratteristiche delle due tipologie di materiali, anche in rapporto ai serramenti in legno.
Esiste un parametro specifico che permette di stabilire la differenza tra legno tenero e duro. Si tratta del cosiddetto indice di durezza con cui, all’atto pratico, si verifica la resistenza di una essenza lignea alla ammaccatura e all’usura. Tale indice si misura attraverso il test di durezza di Janka, dal nome del suo inventore.
Il test consiste nel determinare la forza necessaria per far sì che una sfera di acciaio di circa 11 millimetri di diametro penetri per metà del suo volume all’interno del legno preso in esame. L’indice di durezza permette così di stabilire quali sono i legni teneri e quali quelli duri.
Legno tenero: caratteristiche, tipologie e usi
Partiamo dalla conoscenza del legno tenero. Un materiale ligneo di questo genere si ottiene tanto da alberi a foglie caduche quanto da conifere. Si tratta solitamente di alberi contraddistinti da una crescita più rapida e dalle colorazioni chiare.
Il legno tenero è più facilmente lavorabile, è capace di trattenere l’umidità e si caratterizza per una consistenza porosa. Sviluppandosi più in fretta rispetto alle tipologie di legno duro, le essenze di questo tipo presentano inoltre delle venature più regolari.
Esempi di legno tenero sono l’abete, il larice e tutte le specie di pino. Essendo dei materiali modellabili con una certa facilità, sono molto richiesti nella realizzazione di mobili, di tavole, di assi ma anche di finestre in legno.
Legno duro: caratteristiche, tipologie e usi
Le essenze che rientrano nella gamma del legno duro provengono dai boschi di latifoglie, non solo europei ma anche esotici. Si tratta di alberi che, crescendo in aree contraddistinte da maggiore siccità, presentano una consistenza più compatta. Il legno duro è molto ricercato sia per la robustezza sia perché dotato di tonalità più scure che lo rendono elegante.
I nostri legni autoctoni più duri includono il castagno, il ciliegio, il frassino, il faggio ma anche il carpino, il noce e il rovere. Ancor più resistente è tuttavia il legno duro di origine tropicale. Tra queste essenze rientrano l’ipè, l’ebano, il teak e il jatoba, conosciuto anche come ciliegio brasiliano.
In virtù della sua robustezza, il legno duro trova una vasta serie di utilizzi che spaziano dalle pavimentazioni alla realizzazione di prodotti pensati per una conservazione duratura. Essenze di questo genere vengono ad esempio usate per i serramenti in legno, grazie alla loro capacità di resistere all’aggressione delle intemperie e all’azione dei raggi solari.